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Andrea Meriggioli

Andrea Meriggioli nasce a Trieste (Italia) il 18 Dicembre 1989. Fin da bambino, spronato anche dalla passione del nonno materno, coltiva un grande amore per la natura che, all’età di undici anni, sfocia poi nel naturale avvicinamento all’arte bonsai. Andrea resta affascinato da queste piante che gli trasmettono emozioni e sensazioni forti.
In solitudine inizia il suo percorso nel mondo del bonsai, imparando dai libri e attraverso le esperienze tramandategli. Nel 2005 comincia a frequentare una scuola italiana, iniziando anche a partecipare a numerosi workshop e seminari sul territorio nazionale.
Da qui in poi il suo percorso sarà sempre ritmato dalla ricerca del miglioramento, che lo porterà a conoscere le più importanti figure bonsaistiche, presenziando a mostre ed eventi in tutta Italia.
Nel 2009, acquisite le giuste basi di partenza, si sente pronto ad intraprendere un percorso personale che lo porta fin da subito a collaborare attivamente alla realizzazione di articoli inerenti al bonsai su diverse riviste del settore, contribuendo anche in campo editoriale alla pubblicazione di alcuni libri.
Nello stesso anno apre un’attività on-line associata al suo vivaio, dove mette a disposizione prodotti e bonsai d’importazione giapponese, oltre che alberi autoctoni (yamadori). Il sito offre inoltre piante lavorate personalmente e quindi garantite sia a livello qualitativo che professionale. Al sito è complementare un forum specifico, seguito da molti appassionati del settore.
Durante il 2009 continua con estrema costanza il suo lavoro, allo scopo di fondare un proprio laboratorio d’arte bonsai, cominciando a raggruppare attorno a sé un gran numero di nuovi studenti, che dimostrano nei suoi confronti fiducia e apprezzamento. Tutto questo grazie anche al forum in costante perfezionamento e potenziamento, cercando di divulgare nel migliore dei modi l’arte del bonsai.
Inoltre, continua a studiare e approfondire il proprio interesse nel settore della coltivazione, divenendo padrone di molteplici tecniche; allo stesso tempo inizia a specializzarsi sempre più sugli aceri, sua specie principe fra tutte (senza denigrare, anzi apprezzando molto le conifere, come pini e ginepri).
Nel 2010 comincia ad esporre le sue piante alla mostra nazionale; nel frattempo il suo laboratorio cresce ulteriormente, sia come numero di frequentazioni che come risultati, tanto che decide di fondare un club a suo nome.
Inizia quindi a partecipare alle varie manifestazioni in cui viene chiamato per esporre le proprie piante e ad eseguire lavorazioni in varie località, prendendo contatti con le nazioni vicine e organizzando vari workshop. Alla fine del 2010 il laboratorio risulta essere frequentato da un elevato numero di persone e la strada comincia ad essere sempre più in ascesa.
E’ in questo periodo che comincia a lavorare anche con clienti e studenti esteri, indicendo periodicamente workshop e seminari a livello europeo. Comincia ad instaurare numerosi rapporti di collaborazione con esperti del settore di altre nazioni, facendo nascere così molto spesso piacevoli amicizie. Con il passare del tempo la sua attenzione va a rivolgersi in maniera sempre maggiore all’estero, dove riscontra grande apprezzamento e una richiesta in constante aumento.
Nel 2013 intraprende il suo primo viaggio di lavoro-studio in Giappone. Lo anima un forte desiderio di percepire lo spirito del vero bonsai e come questo venga vissuto e coltivato nel luogo in cui quest’arte ha la sua origine e il suo massimo sviluppo. Un’esperienza che lo cambia in modo radicale e decisivo, avendo la possibilità di vivere a diretto contatto con il suo maestro, il sig. Nobuichi Urushibata (漆畑信市). Dopo aver assimilato in gran parte lo stile e la filosofia nipponica sia riguardo al bonsai che alla vita stessa, decide di pubblicare un libro “Le stagioni della vita ” (Bioguida Edizioni); un resoconto di vita su ideali e principi in cui identificarsi.
Nel corso di questa esperienza nipponica, instaura un profondo e reciproco rapporto di stima e rispetto con il suo Oyakata (親方).
Durante il suo soggiorno ha avuto il grande onore di vedersi attribuito dal suo maestro il futuro nome del proprio vivaio bonsai: Hiryū-En (飛龍園) che, in lingua giapponese, significa “il giardino del dragone volante”, inteso come il drago che vola sempre in ascesa nel cielo, seguendo un continuo miglioramento. Andrea continuerà il suo cammino negli anni futuri, potendo asserire di essere collegato in qualche modo al lignaggio del suo maestro giapponese che lo ha formato e completato come bonsaista, trasmettendogli quello che è il vero bonsai.
Dopo questo suo esordio in terra giapponese, in futuro continuerà a ritornarci periodicamente più volte l’anno; conciliando così il lavoro avviato in Europa con quello nipponico. Grazie ai suoi viaggi, ha l’occasione d’affinare le proprie tecniche (sempre con maggiore interesse verso gli aceri), visitando i giardini dei vari maestri e, soprattutto, potendo discutere e confrontarsi con loro; in seguito alla sua prima esperienza nipponica, infatti, comincia a studiare con costanza e dedizione l’affascinante lingua di questo popolo, imparando non solo a parlare ma, soprattutto, a leggere e scrivere (con particolare interesse rivolto nel settore bonsaistico, ovviamente).
E’ proprio durante i suoi periodici viaggi che provvede ad importare bonsai e araki provenienti dai giardini dei maestri bonsai più rinomati (assieme alla varia attrezzatura del settore), offrendo così ai suoi clienti e studenti europei una vasta gamma di bonsai, vasi e utensili d’alta qualità, tutti visionabili sul negozio online del suo vivaio (www.hiryuen.shop).
Nel novembre 2015 viene nominato istruttore nazionale UBI (unione bonsaisti italiani) per il bonsai, come riconoscimento dei lunghi anni di lavoro e del livello acquisito negli anni.
Andrea è costantemente alla ricerca di nuovi stimoli e sfide; lavora per obiettivi che si impone di raggiungere, sempre teso al miglioramento e all’acquisizione di nuove conoscenze. Ormai il bonsai fa parte integrante del suo stile di vita, impegna la sua mente e riempie le sue giornate. Perché il senso dell’esistenza può davvero essere percepito lungo l’affasciante bonsai-dō (盆栽道).